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Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente

 

Ozono, l'inquinante che arriva col sole

APPA misura la concentrazione di ozono nell’aria presso sei stazioni di monitoraggio dislocate sul territorio provinciale (Trento, Rovereto, Riva del Garda, Borgo Valsugana, Piana Rotaliana e Monte Gaza).

A differenza degli altri inquinanti principali (polveri sottili e ossidi di azoto), che raggiungono il loro picco in inverno, per l’ozono l’estate è il periodo più critico. Quando alta pressione, bassa umidità, elevate temperature e scarsa ventilazione favoriscono il ristagno e l’accumulo degli inquinanti, la presenza di forte irraggiamento solare innesca le reazioni fotochimiche responsabili della formazione di ozono (“smog fotochimico”). La concentrazione di ozono dipende quindi fortemente dalle condizioni meteorologiche, e per questo motivo si osservano situazioni diverse di anno in anno, con concentrazioni maggiori durante le estati più calde, come quella in corso.

La presenza nell’aria di elevati livelli di ozono, che ha un alto potere ossidante, ha effetti negativi sulla salute umana e degli animali, e sulla vegetazione.

Quando la concentrazione media oraria supera la soglia di informazione di 180 µg/m3, sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione (bambini, anziani, donne in gravidanza, chi svolge attività fisica o lavorativa all'aperto), che devono evitare di svolgere attività fisica anche moderata all’aperto, come camminare velocemente, in particolare nelle ore più calde e di maggiore insolazione.

Quando la concentrazione media oraria supera la soglia di allarme di 240 µg/m3, tutta la popolazione deve evitare di svolgere intensa attività fisica all’aperto, come ad esempio correre.

APPA pubblica quotidianamente sul proprio sito web i valori massimi registrati, e, al superamento delle soglie, redige il “bollettino ozono”.

Nel grafico, aggiornato all’8 agosto 2017 e indicante il numero di ore in cui si è verificato il superamento della soglia d’informazione presso le sei stazioni di monitoraggio trentine, si può notare come ad un 2015 piuttosto critico, specialmente a Riva del Garda, sia seguito un 2016 a superamenti ridotti e poi un 2017 nuovamente caratterizzato da superamenti frequenti, a conferma dell’andamento altalenante di questo inquinante e della sua dipendenza dalle differenti condizioni meteorologiche.

 
 
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