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Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente

 
Campi elettromagnetici


Quando si parla di ELETTROSMOG o INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO ci si riferisce ai campi elettrici, magnetici o elettromagnetici generati dalle radiazioni non ionizzanti (caratterizzate cioè da una quantità di energia bassa, tale da non ionizzare gli atomi e non modificare la materia a livello atomico) dello spettro elettromagnetico. In particolare in questa sezione ci si riferisce alle radiazioni non ionizzanti che occupano la parte dello spettro compresa tra 0 Hz (campi statici) e 300 GHz (microonde).

Da un punto di vista ambientale rivestono particolare interesse due categorie di apparati:

  • a bassa frequenza, l'insieme di apparati più importanti è costituito dagli impianti per il trasporto e la distribuzione di energia elettrica (centrali di produzione, linee elettriche ad alta media e bassa tensione, cabine o stazioni di trasformazione, ecc), nonché da tutti gli apparecchi alimentati da corrente elettrica come ad es. gli elettrodomestici. La frequenza di lavoro in questi casi è la frequenza di rete, che in Europa è pari a 50 Hz. In questo intervallo di frequenza i due agenti fisici, campo elettrico e magnetico, oscillano lentamente nel tempo e si comportano come due grandezze indipendenti l'una dall'altra. Per tale motivo, ai fini di una caratterizzazione completa, è necessario effettuare due misure distinte, uno di campo elettrico (la cui unità di misura è il Volt/metro) e una di induzione magnetica (espressa in Tesla).
    L'induzione magnetica è legata al campo magnetico da una costante di proporzionalità e tiene conto del materiale in cui è immerso.
    È altresì vero che a queste frequenza il campo elettrico viene facilmente schermato dalla maggior parte di materiali e pertanto l'induzione magnetica, che al contrario è difficilmente schermabile, diventa la quantità di maggiore interesse dal punto di vista dell'esposizione ambientale.
  • ad alta frequenza, l' insieme di apparati più rilevanti è costituito dagli impianti per telecomunicazione, principalmente costituiti da sistemi per la diffusione radiotelevisiva, stazioni radio base per telefonia mobile, sistemi di telecomunicazione per trasmissione dati, ponti radio e radar.
    Per queste tipologie di impianti le frequenze di lavoro appartengono ad un intervallo ampio, compreso tra 1 MHz e 300 GHz. In questo intervallo di frequenza si può parlare propriamente di campi elettromagnetici o onde elettromagnetiche, caratterizzate da campo elettrico e magnetico oscillanti perpendicolarmente tra loro e alla direzione di propagazione dell'onda, che viaggia nello spazio alla velocità della luce.
    I due campi costituiscono un unico agente fisico, sono determinabili l'uno dall'altro essendo noto il loro rapporto, e per tale motivo -nella maggior parte dei casi- è sufficiente la sola misura di uno dei due valori di campo (il campo elettrico, espresso in Volt/metro, oppure il campo magnetico, espresso in Ampère/metro), ai fini della caratterizzazione del campo elettromagnetico.


 
Campi elettromagnetici