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Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente

 

Effluenti zootecnici, proposte per una gestione più sostenibile

L’azione dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente

In base ai risultati dei monitoraggi sulla qualità delle acque riportati nel Piano di Tutela delle Acque (PTA, approvato con Delibera della Giunta provinciale n. 233 del 16 febbraio 2015) si rileva che, pur non essendo presenti nel territorio provinciale zone vulnerabili da nitrati di origine agricola (vedi Delibera della Giunta Provinciale n. 685 del 5 maggio 2017), vi sono in Trentino delle zone soggette a spargimento di reflui zootecnici limitrofe a corpi idrici in stato di qualità non buono. Nelle zone del territorio provinciale in cui sono state rilevate queste criticità, risulta importante ricercare modalità per limitare la dispersione di nutrienti nell’ambiente e nei corsi d’acqua, attuando delle misure specifiche per una gestione più sostenibile degli effluenti zootecnici.

Un Tavolo di Lavoro

In aggiunta alle misure previste dal PTA, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA), in collaborazione con altri Servizi della Provincia (Servizio Agricoltura e Agenzia provinciale per i pagamenti), ha ritenuto opportuno proporre la costituzione di un apposito “Tavolo di Lavoro sulla gestione sostenibile degli effluenti zootecnici” al fine di avviare un’attiva collaborazione tra soggetti coinvolti e di promuovere la stipula di un Accordo di Programma tra i seguenti attori: Federazione Provinciale Allevatori, Associazione consorziale produttori ortofrutticoli trentini (APOT), Consorzio Vini del Trentino e Fondazione Edmund Mach.

Lo scopo: individuare azioni di sostenibilità conciliando le diverse esigenze

Scopo specifico dell’Accordo di Programma sarà quello di individuare delle azioni per il miglioramento della qualità delle acque da attuare attraverso una gestione sostenibile degli effluenti zootecnici. Tale scopo è da conseguire conciliando le esigenze dei diversi attori coinvolti: da una parte gli allevatori che, vista la conformazione geografica del territorio trentino che limita fortemente le superfici facilmente raggiungibili dall’allevatore per lo spargimento delle deiezioni e vista anche la difficoltà nell’avere a disposizione adeguati sistemi di stoccaggio dei effluenti zootecnici, possono avere delle difficoltà nella gestione degli effluenti soprattutto in alcuni periodi dell’anno ed in particolari condizioni; dall’altra parte i frutti-viticoltori che necessitano di ammendanti di qualità ricchi di sostanza organica umificata e nutrienti, in quantità elevate ed a costi accessibili.

Le aree pilota: Alta Val di Non e Valsugana

L’Accordo di Programma prenderà in considerazione prioritariamente due aree pilota: Alta Val di Non e Valsugana. In tali aree sono presenti infatti corpi idrici (es. rio Moscabio e fiume Brenta) in cui è necessario attuare misure legate alle pratiche di spargimento dei reflui zootecnici come evidenziato dal PTA (nella Tabella 6 dell’Aggiornamento dell’Allegato G, approvato con Delibera n. 891 del 14 giugno 2019).

VD

 
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