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Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente

 

Think tank per la sostenibilità, la nuova iniziativa educativa di APPA

Si tratta di laboratori di pensiero sistemico rivolti a docenti e studenti delle scuole superiori, per trovare soluzioni lungimiranti a sfide complesse

Nella settimana del 22 al 28 novembre 2021, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA) ha svolto 10 laboratori formativi innovativi rivolti a studenti di altrettante classi delle scuole secondarie di secondo grado, ufficialmente inseriti nel programma nazionale delle iniziative per la “Settimana per l’educazione alla sostenibilità 2021. La rivoluzione ecologica: Il tempo è adesso / il futuro è adesso” promossa dal Comitato per l’Educazione alla sostenibilità – Agenda 2030 della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.

Questi 10 laboratori sono stati guidati da facilitatori esperti di Pensiero Sistemico incaricati da APPA (skopìa s.r.l. Anticipation Services), i quali, attraverso un metodo partecipativo di classe, hanno prodotto proposte strategiche relative a uno dei cinque temi (complessi e sistemici!) riconosciuti come prioritari per il Trentino nella Strategia Provinciale per lo Sviluppo Sostenibile: economia circolare, cambiamento climatico, biodiversità, mobilità, acqua.

Cosa sono

L’idea dei laboratori nasce dalla definizione di think tank: in inglese, letteralmente “serbatoio di pensiero”, traducibile con laboratorio d'idee o gruppo di riflessione, che nella sua accezione originale si occupa di analisi delle politiche pubbliche in vari settori che vanno dall'economia alla scienza e la tecnologia (da Wikipedia).

Ciascun laboratorio di think tank della durata di 3-4 ore è consistito in un’introduzione a strumenti di Pensiero Sistemico seguita da una loro applicazione nella comprensione di problemi complessi legati ad obiettivi di sostenibilità a scala locale. Nel corso di una mattinata gli studenti hanno collaborato in una “modellazione partecipativa” per produrre una “mappa causale” con cui esplicitare variabili e processi alla base dei cambiamenti rilevanti per la sostenibilità e con cui definire “soluzioni sistemiche”, cioè con effetti desiderabili nel medio e lungo termine, anziché soluzioni puntuali o episodiche.

Scopo

Lo scopo è stato multiplo: introdurre operativamente al Pensiero Sistemico, aiutare gli studenti a comprendere le complessità dei processi di cambiamento e identificare possibili iniziative verso la sostenibilità basate sulle strutture sistemiche anziché su singole variabili decisionali.

Metodo

Lo sviluppo del laboratorio procede secondo un originale schema di facilitazione ispirato al “modello Iceberg”. Questo modello, proposto inizialmente da Donella Meadows, distingue diversi livelli della realtà tra: eventi, andamenti ricorrenti (pattern), strutture sistemiche e modelli mentali. Distinguendo i diversi livelli permette di arricchire le modalità di intervento: da un approccio reattivo di chi osserva solo sugli eventi, a quello anticipativo di chi osserva i cambiamenti nel tempo e cerca di prepararsi al prossimo, a quello trasformativo di chi cerca di cambiare il sistema osservato cambiando le sue strutture sistemiche (relazioni tra elementi o variabili) o i modelli mentali che lo supportano.

Risultati

Ciascun laboratorio ha prodotto una mappa causale che illustra le principali variabili connesse alle cause e alle conseguenze del cambiamento in una “variabile chiave” selezionata per rappresentare una precisa direzione di sostenibilità.

Tale mappa, essendo basata sulla conoscenza dei partecipanti al momento e sulla loro discussione in sole 3 ore, è da considerarsi un mero punto di partenza per ulteriori sviluppi e ricerche, eventualmente da correggere e validare. Nonostante siano incomplete e approssimative, queste mappe causali illustrano livelli di complessità raramente considerati dai decisori oggi (per quanto esperti, spesso limitati in un “pensiero lineare” o settoriale).

Implicazioni pratiche

Lo schema di facilitazione è replicabile da parte di educatori, docenti, formatori, facilitatori e attori di cambiamento in generale per integrare la comprensione della complessità dei sistemi nelle pratiche partecipative e formative.

Monica Tamanini (in collaborazione con Nadia Rinaldi e Rocco Scolozzi)

 
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