Gli esiti di un corso sull’informazione ambientale riservato ai giornalisti e organizzato dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente nella scorsa primavera
L’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente ha organizzato nella scorsa primavera un corso riservato ai giornalisti sull’informazione ambientale intitolato “Informare sull’ambiente, per l’ambiente”, in collaborazione con l’Ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento, il Museo delle Scienze (MUSE), la Fondazione E. Mach (FEM) e l’Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige.
Il corso si è svolto in due mattinate (h 8.45-13), la prima giovedì 5 maggio 2022 (presso FEM), l’altra venerdì 10 giugno (presso il MUSE), con il seguente programma:
Prima parte - FEM, San Michele all’Adige (TN) h. 8.45-13, giovedì 5 maggio 2022
Seconda parte - MUSE, Trento, h 8.45-13, venerdì 10 giugno 2022
Il giornalismo scientifico per contrastare le fake news ambientali
Il corso, accreditato dall’Ordine nazionale dei giornalisti, ha fornito ai partecipanti conoscenze relative alle migliori metodologie per fare giornalismo ambientale, focalizzando in particolare sui temi delle fake news e del data journalism.
In particolare, Nico Pitrelli ha indicato l’importanza di una convergenza tra giornalismo innovativo e scienza, mediante lo sviluppo di un’informazione giornalistica basata sulla conoscenza e ispirata al metodo scientifico. Per riuscirci, ai giornalisti occorre accedere ai dati, ma Rosy Battaglia ha evidenziato che questi spesso in Italia non sono accessibili, e che, anche quando sono disponibili, spesso sono da verificare o non corrispondenti a quanto richiesto; questa mancanza di trasparenza e di accesso alle informazioni è alla base dell’insorgere di conflitti, spesso radice dei fenomeni di corruzione e illegalità, nonché della diffusione di disinformazione. L’intervento di Marco Talluri è servito proprio per capire meglio come trovare i dati ambientali, in particolare ricorrendo al Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, che ha il dovere di diffondere l’informazione ambientale attraverso i suoi numerosi canali, tra cui soprattutto il sito web https://www.snpambiente.it/. Letizia Palmisano, infine, ha spiegato il meccanismo che c’è dietro la creazione di fake news ambientali (spesso diffuse per mero tornaconto economico) e che, nell’azione di confutazione di queste ultime, è essenziale includere sempre una spiegazione alternativa, dato che, quando si sfata un mito, nella mente di chi ascolta o legge si crea una lacuna che deve essere colmata.
Di seguito le registrazioni di entrambe le parti del corso:
Marco Niro