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Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente

 

Una delegazione trentina alla Conferenza ONU sul clima in Egitto

Un progetto promosso dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente ha permesso a cinque studenti trentini di vivere sul campo il più importante evento dell’anno in materia di clima

Si è conclusa la ventisettesima Conferenza delle Parti (COP 27) sul clima che è stata ospitata a Sharm el-Sheikh in Egitto dal 7 al 18 novembre. Con oltre 33.000 persone accreditate, la COP27 si colloca al secondo posto dopo quella di Glasgow dello scorso anno per numero di presenze. Tra i partecipanti anche una delegazione trentina, formata da 5 giovani studenti universitari accompagnati da alcuni esperti, la cui presenza si inserisce nell'ambito di un progetto promosso e finanziato dall'Agenzia Provinciale per la Protezione dell'Ambiente (APPA), e realizzato dall'associazione Viração&Jangada in collaborazione con il Centro Europeo Jean Monnet dell'Università degli Studi di Trento. I cinque studenti selezionati, Federica Dossi, Emanuele Rippa, Emiliano Campisi, Jessica Cuel e Marzio Fait, sono stati accompagnati dal coordinatore Paulo Lima, presidente dell’associazione Viração&Jangada, e dagli esperti di APPA, Roberto Barbiero e Lavinia Laiti.

L’obiettivo è stato quello di raccontare l’evento della COP27 attraverso gli occhi dei giovani, mediante l’utilizzo di tecniche di giornalismo partecipativo nell’ambito dell’Agenzia di Stampa Giovanile, con la produzione di articoli, foto, podcast e video che sono stati diffusi attraverso i social media, Facebook e Instagram in particolare, ma anche attraverso altri mezzi di comunicazione più tradizionali, come giornali, radio, riviste locali e nazionali. I partecipanti al progetto hanno seguito la prima settimana della COP27 da Trento, partecipando agli eventi in programma da remoto, mentre nella seconda settimana sono stati presenti a Sharm El- Sheikh, dove hanno lavorato in squadra anche con una quarantina di giovani di altri Paesi.

Tra le tante esperienze vissute dai ragazzi alla COP27 in Egitto, due sono stati gli appuntamenti di rilievo: l’incontro con il nuovo Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e una conferenza in diretta che ha coinvolto centinaia di studenti delle scuole italiane.

L’incontro col Ministro

La delegazione trentina ha suggerito al Ministro l’importanza di garantire processi partecipativi e di coinvolgimento reale dei giovani nel necessario processo di aggiornamento di due strumenti strategici dell’azione per il clima: il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), che entro l’estate prossima dovrà allinearsi ai più ambiziosi obiettivi europei, e il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC), non ancora formalmente approvato. Il Ministro ha particolarmente apprezzato questo sollecito assicurando la sua intenzione di garantire processi partecipativi e di confronto nelle future azioni governative.

La diretta con le scuole

L’attenzione verso i processi partecipativi si è concretizzata grazie all’appuntamento in diretta via Facebook dagli spazi della COP27 rivolto agli studenti delle scuole trentine e italiane. Si sono collegati più di un centinaio di classi appartenenti a 26 istituti di 16 città italiane dal Trentino alla Sicilia, per un totale di circa 1.800 studenti. I ragazzi, dalle primarie alle secondarie, si sono confrontati con la delegazione trentina insieme a Jacopo Bencini di Italian Climate Network e alla scrittrice e attivista trentina Sara Segantin, presente in Egitto come inviata della RAI. Un’ora di incontro in cui i ragazzi sono stati accompagnati nel mondo della COP e del problema della crisi climatica. L’appuntamento con le scuole alla COP continua a crescere nella dimensione dei suoi partecipanti ed è un momento particolarmente atteso da insegnanti e ragazzi, poiché li aiuta a comprendere la complessità della tematica dei cambiamenti climatici, ma anche a sentirsi protagonisti di un evento di tale importanza.

Il ritorno in Trentino: le conferenze dei giovani sul clima

La partecipazione della delegazione trentina alla COP27 è una delle due attività previste nell'ambito di un progetto più ampio che prevede la realizzazione di processi partecipativi territoriali rivolti ai giovani, sui temi inerenti l’emergenza climatica e le misure di adattamento ai cambiamenti climatici in Trentino. Il percorso partecipativo territoriale consiste nella realizzazione di “Conferenze dei giovani sul clima”, un’iniziativa di educazione climatica e alla cittadinanza globale che intende contribuire alla realizzazione del programma “Trentino Clima 2021-2023”, coordinato da APPA e finalizzato all’elaborazione della futura Strategia provinciale di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Lo scopo è quello di fare in modo che i giovani, alla luce di un’esperienza internazionale come quella della COP27, siano protagonisti attivi nei propri territori di provenienza del percorso verso la Strategia, in particolare per quanto concerne l'identificazione e la definizione delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici a livello locale.

L’esito della COP27

Dal punto di vista dei negoziati, l’esito della COP27 ha poche luci e molte ombre.

Il risultato più importante, che potrebbe essere definito storico, è la creazione di un Fondo sulle Perdite e i Danni, cioè per gli impatti prodotti dai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo e più vulnerabili. Si tratta di un grande successo, frutto della spinta della coalizione dei Paesi emergenti del Gruppo G77 e di un importante lavoro dietro le quinte della Cina. Si prevede che il fondo possa diventare operativo entro la COP29, e serviranno altre tornate negoziali per definire il meccanismo di finanziamento e di distribuzione delle risorse.

Le note più dolenti arrivano invece sul fronte della mitigazione, cioè degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas serra. Si è mantenuto vivo, cosa non scontata fino all’ultimo, l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature globali entro +1,5°C rispetto all’era pre-industriale (siamo già a +1,1°C) e si riconosce la necessità di una riduzione delle emissioni del 43% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019. Ma la COP27 doveva essere la COP dell’implementazione, con l’impegno preso a Glasgow lo scorso anno di rivedere gli Impegni Nazionali volontari di riduzione delle emissioni di gas serra (NDCs), perché fossero in linea con lo scenario +1,5°C. Pochi Paesi hanno tuttavia rinnovato i propri impegni e tutto è rimandato al 2023. Nessun riferimento nel testo finale al picco emissivo globale da raggiungere entro il 2025, come suggerito dall’IPCC, e nessun passo avanti sull’uscita definitiva dai combustibili fossili (“phase out”), mentre rimane un timido phase down, uscita graduale, dal carbone.

La speranza nei giovani

L’esperienza vissuta dai ragazzi tuttavia non può essere limitata dalla lettura degli esiti negoziali. La COP è una straordinaria esperienza umana di incontro e relazione con persone provenienti da tutte le parti del Mondo. Si tratta di giovani, attivisti, rappresentanti dei lavoratori, dei contadini, di movimenti femminili, di organizzazioni ambientaliste, di comunità indigene. Incontri che consentono ai ragazzi fare straordinarie esperienze di vita.

Molta strada c’è ancora da fare, il tempo disponibile è sempre meno e i prossimi mesi, non più anni, saranno cruciali per scelte che si fanno urgenti. Come ha sottolineato António Guterres, il segretario generale delle Nazioni Unite, nel suo discorso di apertura della COP27: “L’umanità ha una scelta: cooperare o morire. Si tratta di un Patto di Solidarietà Climatica o di un Patto di Suicidio Collettivo”. Proprio per contribuire a costruire questa solidarietà i ragazzi saranno impegnati nei prossimi mesi a lavorare fianco a fianco di altri giovani trentini per accrescere la consapevolezza sul rischio climatico a livello locale e suggerire azioni da intraprendere nel proprio territorio.

Roberto Barbiero

Lavinia Laiti

 
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