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Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente

 

Primi dati per il progetto europeo LIFE BrennerLEC: bilancio positivo

L'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente partecipa a un progetto che sta dando le prime importanti indicazioni sull'efficacia di misure sperimentali per ridurre l'impatto ambientale da traffico veicolare sull'A22.

Si è conclusa la fase 1 del progetto BrennerLEC (Brenner Lower Emissions Corridor) che mira a creare un "corridoio ad emissioni ridotte" lungo l'A22 al fine di ottenere un beneficio ambientale nei settori della qualità dell'aria e della protezione del clima, con un focus particolare sulla riduzione delle concentrazioni di ossidi di azoto principalmente imputabili al traffico.

I test della prima fase del progetto
Nella prima fase di progetto, i partner (A22 quale coordinatore, le Agenzie per la protezione dell'ambiente di Trento e Bolzano, l'Università degli studi di Trento, CISMA e IDM Südtirol/Alto Adige) hanno svolto una serie di test sperimentali di riduzione dei limiti di velocità per fini viabilistici e ambientali mediante l'esposizione dei limiti stessi sui pannelli a messaggio variabile posizionati lungo la carreggiata autostradale. L'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (APPA) è direttamente coinvolta nelle azioni di monitoraggio della qualità dell'aria e delle componenti meteorologiche nel tratto autostradale trentino, attraverso la gestione della stazione di monitoraggio posta in prossimità del casello di Rovereto Sud.

I primi dati preliminari
In occasione della conferenza stampa svolta il giorno 30 maggio presso la sede di A22, alla presenza degli Assessori all'ambiente delle Province autonome di Trento e Bolzano, Mauro Gilmozzi e Richard Theiner, sono stati presentati i dati preliminari derivanti dall'analisi delle misure sperimentali messe in atto durante la prima fase di progetto.
La riduzione dei limiti di velocità implementata per fluidificare il traffico in giornate di condizioni critiche di flusso intenso, contribuendo allo stesso tempo ad aumentare la sicurezza e a ridurre le emissioni di inquinanti, ha avuto una buona risposta da parte dell'utenza: aiutati anche dalle condizioni di traffico intenso, il 70% degli automobilisti ha viaggiato senza superare il limite di velocità imposto (di 110, 100 o 90 km/h). In fase di test è stato riscontrato un aumento della capacità autostradale, ossia un aumento dell'8% del numero di veicoli che riescono a percorrere un determinato tratto a velocità ridotta rispetto a quanto sarebbe avvenuto in condizioni di stop&go: riducendo la velocità, il traffico viene fluidificato, si riducono gli incolonnamenti e i tempi di percorrenza diminuiscono.
La riduzione dei limiti di velocità a fini strettamente ambientali, implementata nel tratto tra Egna e San Michele, ha permesso di evidenziare che con una riduzione media di 15 km/h, rispetto alla normale circolazione con limite di velocità a 130 km/h, si ottiene una riduzione delle concentrazioni di ossido (NO) e biossido di azoto (NO2), misurate a bordo strada, di circa il 10%.

I prossimi passi
I dati, benché ancora preliminari, sono incoraggianti ed esortano alla prosecuzione della sperimentazione, puntando a risultati sempre più promettenti nei prossimi anni di progetto. Da maggio 2018, con l'avvio della seconda fase di progetto, il tratto sperimentale viene esteso da Bolzano a Rovereto e vengono testate diverse misure di riduzione dinamica della velocità e apertura della corsia di emergenza al transito veicolare, perseguendo in maniera sempre più concreta gli obiettivi prefissati.

 
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