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Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente

 

Pubblicato sul sito web di APPA il Rapporto qualità dell'aria 2017

Elaborato dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, il Rapporto sintetizza le situazioni di rispetto e superamento dei limiti rilevate dalla rete di monitoraggio provinciale nel 2017.

Ai sensi del Decreto Legislativo del 13 agosto 2010, n. 155 “Attuazione della direttiva europea 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA) elabora e mette a disposizione dei cittadini relazioni annuali che illustrano in maniera sintetica le situazioni di rispetto e superamento dei valori limite, dei valori obiettivo, degli obiettivi a lungo termine, delle soglie di informazione e delle soglie di allarme per tutti gli inquinanti disciplinati dal decreto,  con riferimento ai periodi di media temporale specificati dalla normativa.

La suddivisione del territorio: fondovalle, montagna e ozono

Per la valutazione della qualità dell'aria ambiente, la normativa prevede la suddivisione del territorio in zone con caratteristiche omogenee e l’individuazione al loro interno del numero di punti di misura necessari per ciascun inquinante da monitorare. L’attuale zonizzazione prevede per la provincia di Trento la ripartizione del territorio in due zone (in riferimento a tutti gli inquinanti normati a eccezione dell’ozono): la zona di fondovalle e la zona di montagna.

La zona “fondovalle” (indicata in verde nella mappa) comprende tutto il territorio situato a quota inferiore a 1500 m s.l.m.. Qui si concentrano le sorgenti emissive e i centri abitati, con circa il 99% della popolazione provinciale. Per tutti gli inquinanti normati in questa zona sono presenti uno o più punti di misura.

Nella zona “montagna” (indicata in blu nella mappa), posta al di sopra della quota di 1500 m s.l.m., le sorgenti emissive e la popolazione sono presenti in modo non significativo. In questa zona vengono quindi misurati solo gli inquinanti più critici, ossia polveri sottili (PM10) e biossido di azoto. La stima delle concentrazioni degli altri inquinanti (polveri sottili – PM2,5, monossido di carbonio, biossido di zolfo, benzene, arsenico, cadmio, nichel, piombo, benzo[a]pirene) viene effettuata, ai sensi del D. Lgs. 155/2010, con tecniche di stima obiettiva. I valori sono calcolati a partire da quanto rilevato nelle stazioni di fondo della zona di fondovalle, basandosi anche sul rapporto tra le concentrazioni medie di biossido di azoto rilevate per l’anno in questione nelle due zone.

Per quanto riguarda l’inquinante ozono, è invece individuata un’unica zona, corrispondente all’intero territorio provinciale, poiché tale inquinante non presenta caratteristiche tali da poter definire zone a differente criticità. Sono presenti in questa zona 5 punti di misura delle concentrazioni, posizionati sia in corrispondenza di centri abitati, sia in aree rurali/montane.

Biossido di azoto e ozono: limiti superati

Il Rapporto qualità dell’aria 2017 riporta le concentrazioni misurate presso le stazioni di monitoraggio e la stima obiettiva per gli inquinanti non misurati, in riferimento alle diverse zone nelle quali è suddiviso il territorio provinciale. Per l’anno 2017 i casi di superamento dei valori limite/obiettivo, evidenziati nel Rapporto, sono relativi ai soli inquinanti biossido di azoto e ozono.

Il superamento del limite previsto per la media annua di biossido di azoto (40 µg/m3) nella zona di fondovalle è dovuto al valore rilevato presso la stazione di Trento - via Bolzano (stazione definita “di traffico”, localizzata in ambito urbano). Il limite previsto per la media oraria è invece stato sempre rispettato in tutte le stazioni della rete di monitoraggio.

Per l’ozono anche nel 2017 si è osservato presso tutte le stazioni il superamento del valore obiettivo. Il numero di giorni di superamento del valore previsto (120 µg/m3 calcolato come massimo giornaliero della media su 8 ore) è risultato superiore al limite di 25 (determinato come media su un periodo di 3 anni, che va dal 2015 al 2017 compreso).

Gli altri inquinanti: limiti rispettati

Per tutti gli altri inquinanti, anche nel 2017 i limiti previsti dalla normativa sono stati  rispettati. Si evidenzia, però, che il benzo(a)pirene è da includere tra gli inquinanti per i quali resta concreto il rischio di superamento dei valori limite/obiettivo. La concentrazione media annua, misurata presso la stazione di Trento - Parco S. Chiara, risulta infatti solo di poco inferiore al valore obiettivo, confermando di fatto l’andamento degli anni precedenti, con valori prossimi ai limiti di legge.

EM

 
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