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Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente

 

La qualità dell'aria in Trentino nel 2018, pubblicato il Rapporto di APPA

Biossidi di azoto e ozono sono gli inquinanti che hanno fatto registrare superamenti ai limiti normativi di concentrazione. Tutti i dati nel Rapporto pubblicato dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente.

Ai sensi del Decreto Legislativo del 13 agosto 2010, n. 155 “Attuazione della direttiva europea 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA) elabora e mette a disposizione dei cittadini relazioni annuali che illustrano in maniera sintetica le situazioni di rispetto e superamento dei valori limite, dei valori obiettivo, degli obiettivi a lungo termine, delle soglie di informazione e delle soglie di allarme per tutti gli inquinanti disciplinati dal decreto, con riferimento ai periodi di media temporale specificati dalla normativa.

La suddivisione del territorio in zone di monitoraggio

Per la valutazione della qualità dell'aria ambiente, la normativa prevede la suddivisione del territorio in zone con caratteristiche omogenee e l’individuazione al loro interno del numero di punti di misura necessari per ciascun inquinante da monitorare. L’attuale zonizzazione prevede per la provincia di Trento la ripartizione del territorio in due zone (in riferimento a tutti gli inquinanti normati ad eccezione dell’ozono): la zona di fondovalle e la zona di montagna.

La zona “fondovalle” (indicata in verde nella mappa) comprende tutto il territorio situato a una quota inferiore a 1.500 m s.l.m.. Qui si concentrano le sorgenti emissive e i centri abitati, con circa il 99% della popolazione provinciale. Per tutti gli inquinanti normati in questa zona sono presenti uno o più punti di misura.

Nella zona “montagna” (indicata in blu nella mappa), posta al di sopra della quota di 1.500 m s.l.m., le sorgenti emissive e la popolazione sono presenti in modo non significativo. In questa zona vengono quindi misurati solo gli inquinanti più critici, ossia polveri sottili (PM10) e biossido di azoto. La stima delle concentrazioni degli altri inquinanti (polveri sottili – PM2.5, monossido di carbonio, biossido di zolfo, benzene, arsenico, cadmio, nichel, piombo, benzo[a]pirene) viene effettuata, ai sensi del D. Lgs. 155/2010, con tecniche di stima obiettiva. I valori sono calcolati a partire da quanto rilevato nelle stazioni di fondo della zona di fondovalle, basandosi anche sul rapporto tra le concentrazioni medie di biossido di azoto rilevate per l’anno in questione nelle due zone.

Per quanto riguarda l’inquinante ozono, è invece individuata un’unica zona corrispondente all’intero territorio provinciale, poiché tale inquinante non presenta caratteristiche tali da poter definire zone a differente criticità. Sono presenti in questa zona cinque punti di misura delle concentrazioni, posizionati sia in corrispondenza di centri abitati, sia in aree rurali/montane.

 

Qualità dell’aria in Trentino nel 2018

Il Rapporto qualità dell’aria 2018 riporta le concentrazioni misurate presso le stazioni di monitoraggio e la stima obiettiva per gli inquinanti non misurati, in riferimento alle diverse zone nelle quali è suddiviso il territorio provinciale. Per l’anno 2018 i casi di superamento dei valori limite/obiettivo, evidenziati nel Rapporto, sono relativi ai soli inquinanti biossido di azoto e ozono.

Il superamento del limite previsto per la media annua di biossido di azoto (40 µg/m3) nella zona di fondovalle è dovuto al solo valore rilevato presso la stazione di Trento - via Bolzano (stazione definita “di traffico” localizzata in ambito urbano). Nonostante la media annuale sia la più bassa finora registrata (stesso valore del 2014, 44 µg/m3 ), ciò non è stato sufficiente a ottenere per la prima volta il pieno rispetto del limite. Per quanto concerne invece il numero di superamenti del valore limite orario di 200 µg/m3, il 2018 ha evidenziato una situazione particolarmente buona rispetto agli anni precedenti, da interpretare comunque con cautela. La pronunciata variabilità interannuale delle condizioni meteo-climatiche che influenzano il ristagno degli inquinanti in prossimità del suolo ha infatti un ruolo di primaria importanza rispetto alle concentrazioni di inquinanti misurate.

Per l’ozono, invece, anche nel 2018 è stato registrato il superamento del valore obiettivo presso tutte le stazioni con la sola eccezione di Borgo Valsugana, unica stazione nella quale il numero di giorni di superamento del valore previsto (120 µg/m3 calcolato come massimo giornaliero della media su 8 ore) è risultato inferiore a 25 (determinato come media su un periodo di tre anni, che va in questo caso dal 2016 al 2018 compreso). Per questo inquinante quindi permane la situazione di criticità diffusa che affligge durante la stagione estiva anche le altre Regioni italiane, in particolare quelle del Bacino padano a causa degli elevati livelli di inquinanti precursori, e in generale l’Europa centro-meridionale.

Per quanto riguarda gli altri due inquinanti considerati potenzialmente critici per il territorio trentino, polveri sottili PM10 e benzo(a)pirene, i dati 2018 sono senza dubbio positivi, con i rispettivi parametri - numero di superamenti del limite previsto per la media giornaliera di PM10 e media annua di B(a)P – che sono risultati nell’ultimo anno i più bassi finora registrati in tutti i siti della rete provinciale di monitoraggio.

Per gli altri inquinanti, polveri sottili PM2.5, biossido di zolfo, monossido di carbonio, benzene e metalli, si conferma anche per il 2018 l’ampio rispetto dei limiti/valori obiettivo, confermando di fatto quanto già evidenziato negli ultimi anni.

EM

 

Zonizzazione con riferimento agli inquinanti biossido di azoto, polveri sottili (PM10 e PM2.5), monossido di carbonio, biossido di zolfo, benzene, piombo, benzo(a)pirene, arsenico, cadmio e nichel. Sono indicate le stazioni di monitoraggio APPA dove sono misurate le concentrazioni dei suddetti inquinanti secondo quanto previsto dal Programma di valutazione.

 
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