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Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente

 

Ozono: l'inquinante più "caldo" dell'estate

Dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente un approfondimento sull’inquinante nemico di chi ama le attività outdoor

Cos’è l’ozono

L’ozono è un gas formato da tre atomi di ossigeno, dall’odore pungente e dal colore blu/azzurro ad alte concentrazioni. È un cosiddetto inquinante secondario, che si forma quando alta pressione, bassa umidità, elevate temperature e scarsa ventilazione favoriscono il ristagno e l’accumulo degli inquinanti primari, suoi precursori (principalmente ossidi di azoto, idrocarburi e composti organici volatili). La reazione fotochimica responsabile della formazione dell’ozono necessita di una grande quantità di energia (quindi favorita dalla presenza di forte irraggiamento solare e temperature elevate) e dà origine ad una molecola instabile, con un tempo di dimezzamento di appena tre giorni a 20°C.

Quando si concentra di più

È facile quindi intuire il motivo per cui le sue concentrazioni sono tanto più elevate quanto più calde sono le giornate, ma calano rapidamente non appena si hanno perturbazioni e/o precipitazioni. Pertanto l’ozono è un inquinante particolarmente critico nella stagione estiva, specialmente nelle ore tardo pomeridiane e serali, mentre in inverno non dà origini a particolari problematiche. L’ozono tende poi ad essere nuovamente trasformato in ossigeno molecolare quando entra in contatto con il monossido d’azoto, emesso principalmente dai veicoli a motore ed in generale dai processi di combustione. Di conseguenza tende ad essere “consumato” nelle zone più interessate dalle attività umane e le concentrazioni maggiori si rilevano nelle zone meno densamente abitate.

I rischi per la salute

L’ozono è dotato di un alto potere ossidante, dannoso quindi per la salute umana, degli animali e delle piante, e accelera inoltre il deterioramento dei materiali. Ha altresì una forte azione irritante delle mucose degli occhi e delle alte vie respiratorie.

I limiti normativi alla concentrazione

Non esiste un solo limite normativo alla concentrazione di ozono, bensì è necessario rispettare un valore obiettivo pari a 120 µg/m3, da non superare più di 25 volte per anno civile come media su tre anni e riferito alla media massima giornaliera calcolata su 8 ore, oltre a una soglia di informazione e a una soglia di allarme.

La soglia di informazione è posta a 180 µg/m3, superata la quale l’esposizione di breve durata rappresenta un rischio per la salute di alcune categorie particolarmente sensibili della popolazione (bambini, anziani, donne in gravidanza e chi svolge attività fisiche o lavorative all’aperto). Per queste categorie di persone è sconsigliato effettuare attività fisica all’aperto soprattutto nelle ore più calde della giornata.

La soglia di allarme è invece posta a 240 µg/m3 e con il suo superamento l’esposizione di breve durata rappresenta un rischio per la salute di tutta la popolazione. In questo caso viene sconsigliato a tutti di effettuare attività fisica all’aperto.

APPA pubblica quotidianamente sul proprio sito web i valori massimi registrati, e, al superamento delle suddette soglie, redige e diffonde il “bollettino ozono” per informare la popolazione.

 

La stazione di monitoraggio della qualità dell’aria di Monte Gaza, situata sopra l’abitato di Margone nel Comune di Vallelaghi.

 
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