Dopo la tempesta Vaia dell’ottobre 2018, ancora più importanti sono diventati l’individuazione e la gestione dei rischi ambientali. Il maggiore resta quello relativo alle frane, superiore in Trentino rispetto alla media nazionale.
- Valanghe in calo. Negli ultimi quattro inverni, rispetto al quadriennio precedente durante il quale si erano verificati eventi valanghivi che avevano superato i limiti storicamente documentati (specie nel corso della stagione invernale 2013-2014), i fenomeni sono risultati molto più contenuti, con eventi limitati alle zone di alta montagna e legati sostanzialmente all’attività sci alpinistica.
- Rischio frane maggiore rispetto alla media nazionale, rischio alluvioni minore. Il 21,7% del territorio trentino si trova in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (a fronte dell’8,4% del territorio nazionale), mentre lo 0,6% si trova in aree a pericolosità da alluvione elevata (a fronte del 4,1% del territorio nazionale). Riguardo agli indicatori di rischio, il 2,9% della popolazione trentina risiede in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (a fronte del 2,2% della popolazione nazionale), mentre lo 0,2% risiede in aree a pericolosità da alluvione elevata (a fronte del 3,5% della popolazione nazionale).