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Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente

 

Altre tematiche rilevanti

Senza scendere nel dettaglio come per le precedenti questioni, si riportano di seguito i dati più significativi relativi ad altre tematiche rilevanti affrontate nel Rapporto.

Demografia. La popolazione trentina si distribuisce in modo non omogeneo sul territorio, prevalentemente nei Comuni a maggiore ampiezza demografica e nella fascia altimetrica di fondovalle. Meno di un decimo della popolazione trentina (circa 41.000 individui), invece, risiede nei 69 Comuni (circa un terzo di quelli trentini) con meno di 1.000 abitanti. Solo il 6% della popolazione vive al di sopra dei 1.000 metri di altitudine.

Agricoltura. Con riferimento alle emissioni di inquinanti atmosferici del settore agricolo, si osserva la preponderanza di composti organici volatili (in calo), ammoniaca (in calo) e metano (in aumento). Riguardo ai prodotti fitosanitari, dai dati ISTAT emerge che la quantità di principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari distribuiti in Trentino, rapportata agli ettari di superficie agricola utilizzata (SAU), è superiore a quella nazionale; la maggior parte dei fitofarmaci utilizzati, d’altra parte, sono ammessi in agricoltura biologica: la loro percentuale d’impiego media nel quinquennio 2014-2018 è stata pari al 78% in Trentino, contro il 50% in Italia. Nell’ultima classificazione dei corpi idrici trentini, riferita al triennio 2014-2016, sono 20 quelli classificati in stato ecologico non buono nei quali è stata riscontrata la presenza di fitofarmaci, mentre sono 6 quelli sul cui stato di qualità influisce lo spargimento di reflui zootecnici.

Industria, artigianato e commercio. Quello industriale è in Trentino il settore economico dal maggior fabbisogno di energia elettrica. Negli ultimi anni il consumo è rimasto piuttosto stabile, facendo tuttavia registrare un aumento nel 2018, durante il quale sono stati consumati 1.596 milioni di kWh; i consumi elettrici del settore commercio si sono invece stabilizzati poco al di sopra dei 200 milioni di kWh. In ambito edilizio, dopo il picco del 2005 si continua a registrare una continua riduzione del nuovo volume progettato, in particolare per quanto riguarda il nuovo volume a uso residenziale.

Turismo. Nel periodo 2015-19 la densità dei turisti presenti in Trentino in rapporto alla superficie territoriale è stata in costante aumento, come pure il numero delle persone trasportate dagli impianti a fune. Nei territori a maggiore incidenza turistica si registra un aumento della produzione dei rifiuti nei mesi estivi. I caselli autostradali di San Michele-Mezzocorona e Rovereto Sud fanno registrare, causa turismo, picchi di uscite nei mesi invernali e soprattutto estivi.

Trasporti. Circolano sempre più auto (676.614 le autovetture in Trentino nel 2019, raddoppiate in meno di un decennio), anche se meno inquinanti (meno del 9% sono inferiori allo standard Euro 3), e quindi aumenta il traffico stradale (per quanto riguarda in particolare quello autostradale, negli ultimi anni è risultato in costante aumento non solo il traffico dei veicoli leggeri, ma anche quello dei mezzi pesanti). D’altra parte, aumentano anche i passeggeri del trasporto pubblico (tra il 2003 e il 2018 si è registrato un incremento delle frequentazioni pari al 45%, con un aumento del tasso di crescita nel biennio 2017-18 rispetto al biennio precedente), come pure le azioni per una mobilità più sostenibile (nel 2017 è stata approvata la legge provinciale “Pianificazione e gestione degli interventi in materia di mobilità sostenibile”, che disciplina i Piani provinciali della Mobilità, istituisce il Mobility Manager della Provincia e prevede diverse azioni per l’attuazione della mobilità sostenibile).

Consumi e produzioni sostenibili. Rispetto a due degli ambiti di consumo più impattanti dal punto di vista ambientale, edilizia e alimentazione, si segnala un sensibile incremento tanto nel consumo di edilizia a risparmio energetico quanto delle superfici coltivate secondo i metodi dell’agricoltura biologica (che ammontano a circa il 6% della superficie agricola utilizzata in Trentino, contro il 16% nazionale). Diminuiscono, d’altra parte, le licenze d’uso del marchio Ecolabel Europeo come pure le organizzazioni dotate di Sistemi di Gestione Ambientale conformi alla norme ISO 14001 e al Regolamento EMAS, mentre resta stabile la diffusione dei certificati PEFC e FSC per la filiera del legno sostenibile.

Rumore. Nel periodo 2016-2019, sono state 52 le attività controllate in materia di emissioni acustiche, il 27% delle quali ha fatto registrare almeno un superamento dei limiti di legge. I Comuni che finora hanno approvato il piano di classificazione acustica sono 76, pari al 46% del totale. Riguardo all’obbligo di mappatura acustica, in Trentino risultano soggette tre infrastrutture di trasporto: la ferrovia del Brennero, l’autostrada del Brennero e i tratti più trafficati della rete stradale provinciale; in riferimento a questi ultimi, il confronto tra i dati della mappatura 2011 e quelli della più recente mappatura 2016 segnalano una complessiva riduzione dell’esposizione al rumore per la popolazione, con spostamento di circa 900 persone dalle fasce di esposizione più alte a quelle più basse; sulla rete stradale provinciale si prevede in ogni caso nei prossimi anni la realizzazione di 21 interventi antirumore di vario genere; sulla ferrovia del Brennero è prevista la realizzazione di 85 interventi fra barriere antirumore e interventi ai ricettori, mentre sull’autostrada del Brennero, dove il 16% del tratto trentino è già coperto da barriere antirumore, si prevede la realizzazione e il rifacimento di 18 di esse.

Radiazioni. A causa del forte sviluppo della telefonia mobile, la diffusione di stazioni radio base, anche in Trentino, è diventata sempre più capillare, soprattutto in ambiente urbano: al 2019 le stazioni attive sono 967. Gli impianti radiotelevisivi, che a differenza delle stazioni radio base sono per lo più ubicati in punti elevati del territorio e al di fuori dei centri abitati, erano 1.070 al 2019, numero praticamente invariato dal 2016. Riguardo al gas radon, inquinante insidioso e cancerogeno, dal 2007 al 2020 sono state effettuate dall’APPA 865 misurazioni di durata annuale, la maggior parte delle quali in luoghi di lavoro: in media, il 13% di esse ha fatto registrare concentrazioni superiori al limite fissato dalla normativa comunitaria, pari a 300 Bq/m3.

Natura e biodiversità. In Trentino, territorio dalla spiccata biodiversità, si contano 156 specie di uccelli, 42 di pesci, 13 di anfibi, 13 di rettili. Riguardo ai mammiferi più conosciuti, caprioli, camosci, cervi e mufloni continuano ad aumentare, come pure, su numeri molto più contenuti, le popolazioni di orsi e lupi. Le specie animali protette sono 126. Si contano 2.563 specie floristiche, delle quali circa un terzo (825) minacciate. Sono altresì presenti 57 habitat. I boschi ricoprono una superficie in tendenziale aumento, pari a 391.781 ettari, ovvero il 63% del territorio provinciale. Oltre un quarto del territorio è protetto: in Trentino sono presenti 155 siti ricadenti all’interno della Rete Natura 2000, per una superficie pari al 28,4% del territorio provinciale, con punte del 45% e oltre in Giudicarie, Paganella, Val di Sole e Primiero. In parziale sovrapposizione territoriale, si contano anche 1 Parco nazionale, 2 Parchi provinciali, 46 Riserve provinciali e 223 Riserve locali. Oltre metà della superficie boscata trentina, inoltre, vanta una gestione sostenibile certificata PEFC e/o FSC.

Suolo e bonifiche. Al 2018 si registravano in provincia di Trento 30.296 ettari di suolo consumato, ovvero il 4,88% del suolo provinciale, inferiore alla media nazionale, pari a 7,64; nel 2019, gli ettari di suolo consumato sono scesi a 22.787 e la percentuale di suolo consumato al 3,7%. Prosegue l'attività di monitoraggio e di bonifica dei siti contaminati: al dicembre 2019 si contavano 280 siti non contaminati, 99 siti potenzialmente contaminati, 50 siti contaminati e 61 siti bonificati. Tra il 2012 e il 2019 i siti contenenti amianto censiti in provincia di Trento sono stati 1.643; di questi 740 sono stati bonificati, per 151 sono in corso i lavori di bonifica, 336 sono da bonificare e 416 sono senza obbligo urgente di bonifica.

Rischi. Dopo la devastante tempesta Vaia dell’ottobre 2018, ancora più importanti sono diventati l’individuazione e la gestione dei rischi ambientali. Il maggiore resta quello relativo alle frane, superiore in Trentino rispetto alla media nazionale: Il 21,7% del territorio trentino si trova in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (a fronte dell’8,4% del territorio nazionale), mentre lo 0,6% si trova in aree a pericolosità da alluvione elevata (a fronte del 4,1% del territorio nazionale). Riguardo agli indicatori di rischio, il 2,9% della popolazione trentina risiede in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (a fronte del 2,2% della popolazione nazionale), mentre lo 0,2% risiede in aree a pericolosità da alluvione elevata (a fronte del 3,5% della popolazione nazionale). Calano le valanghe e gli incendi. Sul territorio provinciale sono 7 gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante.