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Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente

 

Approvato in via preliminare il nuovo Piano provinciale di Tutela delle acque 2022-2027

Basato sul monitoraggio effettuato dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, esso definisce gli interventi di protezione e risanamento e l’uso sostenibile dell’acqua

21 laghi, 377 corpi idrici fluviali (tratti di corsi d'acqua) e 22 corpi idrici sotterranei rappresentano il patrimonio idrico del Trentino. Per la loro gestione, ogni sei anni la Giunta provinciale approva uno specifico Piano di Tutela delle acque, che indica le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico provinciale. Con Delibera della Giunta Provinciale n° 2260, a fine 2021 è stata adottata in via preliminare la proposta di Piano di Tutela delle acque relativa al periodo 2022-2027, che definisce gli interventi di protezione e risanamento e l’uso sostenibile dell’acqua, individuando le misure di tutela qualitativa e quantitativa per garantirne la naturale autodepurazione e la capacità di sostenere comunità animali e vegetali il più possibile ampie e diversificate.

Gli esiti del monitoraggio

Il monitoraggio effettuato dall'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente durante il sessennio 2014-19 ha permesso di classificare tutti i corpi idrici provinciali. Buona la qualità delle acque sotterranee, per lo più buona quella dei fiumi, per lo più sufficiente quella dei laghi. La situazione è presentata più in dettaglio nella seguente infografica.

 

 

I corpi idrici a rischio sono prevalentemente quelli di fondovalle, dove maggiormente si concentrano le pressioni antropiche: sono particolarmente diffusi in Valle dell'Adige, Val di Non, Valsugana e Bleggio.

Le misure per migliorare la qualità delle acque

Le conoscenze a disposizione in base all'intensa attività di monitoraggio e alla valutazione di pressioni e impatti che insistono sui singoli corpi idrici hanno permesso di avere informazioni dettagliate sulla base delle quali, come richiesto dalla normativa ambientale in materia di acque, sono state individuate misure mirate al raggiungimento, ove possibile entro il 2027, degli obiettivi di qualità, o al loro mantenimento nei casi in cui rischiano di peggiorare.

Per il comparto civile, si procederà all’attuazione di importanti interventi di completamento e miglioramento del sistema di depurazione delle acque reflue urbane previsti dal Piano provinciale di risanamento delle acque e dalla attività di indagine delle difformità negli allacciamenti alle reti. Per le acque reflue industriali, sono previsti interventi mirati laddove le problematiche sono note e le soluzioni tecniche facilmente individuabili.

Per mitigare la pressione da inquinamento diffuso le misure prevedono attività di formazione, quali incontri informativi con gli allevatori e formazione mirata agli agricoltori in occasione dei corsi per rilascio o il rinnovo delle abilitazioni all’acquisto, all’utilizzo e alla vendita dei prodotti fitosanitari.

Altre misure sono concordate nell'ambito di due accordi di programma: uno tra Provincia autonoma di Trento, Fondazione Edmund Mach, Federazione provinciale allevatori, Associazione consorziale dei produttori ortofrutticoli trentini (APOT) e Consorzio di tutela dei vini del Trentino, per l'attuazione di misure per una gestione sostenibile degli effluenti zootecnici, ed uno tra Provincia autonoma di Trento, Fondazione Edmund Mach, Associazione consorziale dei produttori ortofrutticoli trentini (APOT), Consorzio di tutela dei vini del Trentino e Federazione dei Consorzi Irrigui e di Miglioramento fondiario, per l'attuazione delle misure per il miglioramento della qualità dei corpi idrici con impatti da fitofarmaci utilizzati in agricoltura.

Per mitigare la pressione derivatoria sono previsti interventi di riequilibrio delle portate, anche attraverso la rimodulazione del DMV in fase di rinnovo delle concessioni.

Raffaella Canepel, Catia Monauni, Valentina Dallafior, Jacopo Mantoan

 
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