Logo per la stampa
 
 

Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente

 

Biossido di azoto (ed ossidi di azoto)

Cos'è, sorgenti, dove si trova, effetti sulla salute e sull'ambiente, limiti normativi.

 

1. Cos'è?

Il Biossido di Azoto è un gas di colore rosso bruno, di odore forte e pungente, altamente tossico ed irritante.

 

2. Sorgenti

In generale gli ossidi di azoto (NO, N2O, NO2 ed altri) sono generati dai processi di combustione, qualunque sia il combustibile utilizzato, per reazione diretta ad alta temperatura (>1.200°C) tra l’azoto e l’ossigeno presente nell’aria.
I processi di combustione (centrali termoelettriche, riscaldamento, motori a combustione interna) emettono quale componente principale monossido di azoto (NO). Successivamente il monossido di azoto in presenza di ozono si trasforma in biossido di azoto. La formazione diretta di biossido di azoto dai processi di combustione è strettamente correlata agli elevati valori di pressione e temperatura che si realizzano all’interno delle camere di combustione dei motori.
I fumi di scarico degli autoveicoli contribuiscono enormemente all’inquinamento da NO; la quantità di emissioni dipende dalle caratteristiche del motore e dalla modalità del suo utilizzo (velocità, accelerazione, ecc.). In generale, la presenza di NO aumenta quando il motore lavora ad elevato numero di giri (arterie urbane a scorrimento veloce, autostrade, ecc.).
Il biossido di azoto può essere originato anche da processi produttivi senza combustione, come ad esempio la produzione di acido nitrico, fertilizzanti azotati, ecc…, ed anche da sorgenti naturali (attività batterica, eruzioni vulcaniche, incendi).

 

3. Dove si trovano?

La miscela degli ossidi di azoto, una volta immessa nell’ambiente, vi permane fino a 5 giorni, prima di essere rimossa con formazione di acido nitrico (HNO3) e quindi di nitrati. Pertanto, in particolari condizioni meteorologiche ed in presenza di concentrazioni elevate, può diffondersi nell’atmosfera ed interessare territori situati anche a grande distanza dalla sorgente inquinante.

 

4. Effetti sulla salute e sull'ambiente

Per quanto riguarda gli effetti sulla salute dell’uomo, sia il monossido, sia il biossido di azoto risultano potenzialmente pericolosi per la salute.
In particolare il monossido di azoto, analogamente al monossido di carbonio, agisce sull’emoglobina, fissandosi ad essa con formazione di metamoglobina e nitrosometaemoglobina. Questo processo interferisce con la normale ossigenazione dei tessuti da parte del sangue ma, nonostante ciò, non sono mai stati riscontrati casi di decessi per avvelenamento da NO.
Il biossido di azotoè più pericoloso per la salute umana, con una tossicità fino a quattro volte maggiore di quella del monossido di azoto. Forte ossidante ed irritante, esercita il suo effetto tossico principalmente sugli occhi, sulle mucose e sui polmoni. In particolare è responsabile di specifiche patologie a carico dell’apparato respiratorio (bronchiti, allergie, irritazioni, edemi polmonari che possono portare anche al decesso). I soggetti più esposti all’azione tossica sono quelli più sensibili, come i bambini e gli asmatici.
Il biossido di azoto si può ritenere uno degli inquinanti atmosferici più pericolosi, non solo per la sua natura irritante sull’uomo, ma anche perché, in condizioni di forte irraggiamento solare, provoca delle reazioni fotochimiche secondarie che creano altre sostanze inquinanti (“smog fotochimico”): in particolare è un precursore dell’ozono troposferico. Inoltre, trasformandosi in presenza di umidità in acido nitrico, esso è una delle cause della formazione delle cosiddette “piogge acide”, che provocano ingenti danni alle piante e più in generale alterazioni negli equilibri ecologici ambientali.

 

5. Limiti normativi

Il Decreto Legislativo del 13 agosto 2010, n. 155 (recepimento della direttiva europea 2008/50/CE) stabilisce i valori limite per le concentrazioni nell’aria ambiente di biossido di azoto.

Periodo di mediazioneValore limiteData entro la quale il valore limite deve essere raggiunto
1 ora200 µg/m3 da non superare più di 18 volte per anno civile01.01.2010
Anno civile40 µg/m301.01.2010

 

Per il biossido di azoto è stabilita anche una soglia di allarme pari a 400 µg/m3 misurata per tre ore consecutive presso siti fissi di campionamento aventi un’area di rappresentatività di almeno 100 km2.

Il Decreto Legislativo del 13 agosto 2010, n. 155 stabilisce inoltre il livello critico per la protezione della vegetazione per la concentrazione nell’aria ambiente di ossidi di azoto.

Periodo di mediazioneLivello critico
Anno civile30 µg/m3