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Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente

 

Analisi dei dati relativi al controllo ufficiale per la ricerca dei residui di fitofarmaci in prodotti di origine vegetale, effettuato in Italia nel 1997: indicazioni per programmare l'attività di controllo

Pubblicato su "La Rivista di Scienza dell'Alimentazione"anno 28 n. 3, 1999, pag 297.

Analisi dei dati relativi al controllo ufficiale per la ricerca dei residui di fitofarmaci in prodotti di origine vegetale, effettuato in Italia nel 1997: indicazioni per programmare l’attività di controllo.

M. Lorenzin

Settore Laboratorio e Controlli. Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente

Pubblicato su “La Rivista di Scienza dell’Alimentazione”anno 28 n. 3, 1999, pag 297.

Riassunto: si propone un’analisi dei dati relativi al controllo ufficiale per la ricerca dei residui di fitofarmaci in prodotti di origine vegetale, effettuato in Italia nel 1997 con le indicazioni per programmare la futura attività di controllo.

In particolare: a) viene confrontata la composizione percentuale dei campionamenti effettuati con la dieta di riferimento italiana per frutta e ortaggi; b) vengono evidenziate, sulla base della Percentuale di presenza dei Residui (PpR), le sostanze fitosanitarie più frequentemente rilevate nelle matrici ortofrutticole più analizzate; c) sono elencate le sostanze attive che hanno determinato campioni non regolamentari.

Infine viene presentata la graduatoria delle sostanze attive dei prodotti fitosanitari, più riscontrate nei prodotti di origine vegetale.

Analysis of the data regarding the official monitoring for the identification of pesticide residues in products of vegetable origin carried out in Italy in 1997: indications for programming monitoring activities.

Summary: an analysis of the data regarding the official monitoring for the identification of pesticide residues in products of vegetable origin carried out in Italy in 1997 is presented, with indications for programming monitoring activities.

In particular: a) the percentage composition of the sampling undertaken is compared with reference to the Italian diet as regards fruit and vegetables;

b) on the basis of the Percentage of presence of Residues (PpR) the pesticides most frequently revealed in the most carefully examined fruit and vegetable products are highlighted; c) the active substances which most frequently led to samples failing to comply with regulations are listed.

Finally, a classification list of the active substances in plant protection products most frequently revealed in products of vegetable origin is presented.

Keywords: pesticide residues, monitoring.

Il gran numero di analisi effettuate dai Laboratori pubblici italiani (Laboratori delle Agenzie Regionali e Provinciali per la Protezione dell’Ambiente, dei Presidi Multizonali di Prevenzione, degli ex Laboratori d’Igiene e Profilassi), per il controllo ufficiale dei residui di fitofarmaci negli alimenti, ci pone al secondo posto fra le nazioni europee che hanno effettuato controlli per la ricerca dei residui di sostanze fitosanitarie negli alimenti (EU Report, 1996).

Da un punto di vista quantitativo possiamo essere soddisfatti, mentre possono ancora essere proposti alcuni miglioramenti, per adeguare il controllo al mercato dei prodotti fitosanitari in continua evoluzione.

Nuove sostanze attive più selettive ed efficaci sono autorizzate ed utilizzate per la difesa delle colture e derrate immagazzinate: dal 1995 al 1999 il numero delle nuove sostanze attive autorizzate in Italia, ammonta a 58 unità (vedi Tabella 1). I grandi investimenti effettuati dalle ditte produttrici per la registrazione di nuove sostanze, con specifiche analisi di mercato, ci spinge a pensare che i nuovi prodotti vengono effettivamente utilizzati dagli agricoltori. A tal proposito sarebbe interessante verificare i dati di vendita relativi alle denunce semestrali dei rivenditori di prodotti fitosanitari in base alle disposizioni del D.M. n. 217 del 25.1.1991. L’azione di controllo deve quindi tener presente nella programmazione, l’opportunità di inserire tra le sostanze attive da ricercare, anche quelle di recente autorizzazione.

La programmazione dell’attività dovrà inoltre considerare i risultati delle analisi relative agli anni precedenti: primo per considerare su quali matrici indirizzare più attenzione, poi per evidenziare quali sono le sostanze attive più frequentemente riscontrate.

L’analisi dei dati relativi al controllo ufficiale degli alimenti effettuato nel 1997 dai Laboratori pubblici italiani utilizzando l’Indice di qualità per i Residui (IqR) (Lorenzin M. 1998), indica alcune matrici che, più di altre, sono da considerare per una più attenta vigilanza per i prossimi anni (Lorenzin M. 1999).

I risultati delle analisi ci forniscono inoltre, molte altre informazioni interessanti: le sostanze attive fitosanitarie più frequentemente riscontrate o che hanno determinato il prodotto non regolamentare, il numero dei prelievi delle diverse matrici analizzate.

Con riferimento all’ultimo punto, la prima considerazione importante riguarda il confronto fra la dieta italiana di riferimento e la composizione percentuale del campionamento di prodotti ortofrutticoli. Tale confronto appare utile per verificare se i campionamenti di frutta e ortaggi sono “qualitativamente” rappresentativi dei consumi medi di prodotti ortofrutticoli.

Per calcolare l’apporto delle matrici ortofrutticole alla dieta media italiana possiamo fare riferimento ai valori medi di ingestione (INN 1991) utilizzati dal Ministero della Sanità.

Dagli elenchi relativi alle quantità (g/pro-capite/pro-die) di alimenti che formano la dieta giornaliera media in Italia, non sono stati utilizzati i dati relativi ai prodotti conservati (pomodori in scatola, legumi in scatola, ortaggi sott’olio, frutta sciroppata), agli alimenti con descrizione generica (piatti a base di frutta, piatti a base di ortaggi), ai prodotti ortofrutticoli surgelati (ortaggi surgelati, legumi surgelati).

La somma delle voci considerate, riportata nelle Tabelle 2 e 3, è pari a 457,9 g/pro-capite/pro-die e rappresenta in maniera soddisfacente la dieta di frutta, ortaggi e legumi definita come media per l’Italia (540,8 g/pro-capite/pro-die).

La composizione percentuale dei campioni analizzati in Italia nel corso del 1997, è stata calcolata con i dati disaggregati per le diverse matrici ortofrutticole controllate (Lorenzin M. 1999). Non è stato possibile inserire alcuni prodotti ortofrutticoli (kiwi, porri, asparagi) in quanto non contemplati espressamente negli elenchi della dieta nazionale di riferimento. Tale limitazione non è significativa in quanto il numero di campioni considerati rappresenta comunque il 92% dei campioni di frutta analizzati e il 97 % di quelli di ortaggi.

Il confronto tra la composizione percentuale della dieta media nazionale di riferimento per quanto riguarda la frutta e gli ortaggi e la suddivisione per matrici dei campioni analizzati in Italia nel 1997 per la ricerca dei residui di fitofarmaci (vedi Tabelle 2 e 3), evidenzia come i campionamenti effettuati siano “qualitativamente” rappresentativi dei consumi medi di prodotti ortofrutticoli. Per la frutta si può notare un prelievo inferiore per le mele, mentre si possono considerare lievemente eccedenti i campionamenti di pesche ed, in misura maggiore, per le fragole.

Maggiori differenze si osservano per gli ortaggi, in particolare per le patate che rappresentano il 12.6 % dei campionamenti mentre nella dieta contribuiscono per il 23,5 %; prelievi percentualmente di poco superiori alla dieta media sono stati effettuati per ortaggi a foglia (considerati globalmente), carote, finocchi, sedani, zucchine.

A conclusione di queste prime considerazioni si può auspicare che il programma di prelievo per i prodotti ortofrutticoli nei prossimi anni segua le indicazioni sopra riportate, in particolare per mele e patate, per una sovrapposizione quasi completa tra campionamenti e dieta di riferimento nazionale.

Abbiamo accennato in precedenza all’importanza di inserire nell’elenco delle sostanze attive da ricercare nei campioni sottoposti ad analisi, i principi attivi utilizzati nella difesa delle colture e derrate alimentari. Importanti indicazioni possono essere ricavate anche dalle sostanze attive riscontrate nei diversi prodotti vegetali analizzati.

Sulla base dei dati presenti nel Sistema Informativo Sanitario (S.I.S.) del Ministero della Sanità gestito dalla Finsiel, relativi alle analisi eseguite dai Laboratori pubblici italiani nel 1997 ed inviate attraverso la rete informatica del S.I.S., possiamo calcolare che mediamente nei campioni di ortofrutticoli e cereali sono ricercate 53 sostanze attive dei prodotti fitosanitari.

Il valore risulta inferiore a quanto rilevato da un’indagine condotta su tutti  i Laboratori italiani incaricati del controllo ufficiale degli alimenti (Lorenzin M. e Coppi C. 1998).Tale indagine rileva una media di 78 sostanze fitosanitarie ricercate con un minimo di 6 ed un massimo di 203. Tale differenza può essere attribuita ad una limitazione del programma di trasmissione dei dati al S.I.S. che accetta come massimo 130 sostanze attive. Tale limitazione è già stata superata con il nuovo programma, predisposto per il Ministero della Sanità da Finsiel (Balestrieri M. et al. 1998), che dovrebbe gestire i dati relativi al controllo ufficiale a partire dal 1999.

Le informazioni relative al tipo di residui effettivamente riscontrati nelle diverse matrici ortofrutticole analizzate, sono di primaria importanza per gli operatori che effettuano il controllo dei residui di fitofarmaci, in quanto evidenziano delle priorità sulle ricerche da effettuare per ogni matrice da analizzare.

Nelle Tabelle 4, 5, 6, 7, 8, 9, sono riportate, per gli alimenti di origine vegetale più analizzati, il numero di determinazioni positive delle diverse sostanze fitosanitarie rilevate e la Percentuale di presenza dei Residui (PpR).

La Percentuale di presenza dei Residui (PpR) è definita come il rapporto tra il numero di determinazioni positive di un principio attivo rispetto al totale della determinazioni effettuate per quella sostanza attiva (entrambe riferite alla matrice considerata) moltiplicando quindi il rapporto per cento. In altre parole se in 100 campioni di un prodotto ortofrutticolo, viene ricercato il Fitofarmaco A e dalle analisi risultano cinque campioni con la presenza di residui del Fitofarmaco A, la Percentuale di presenza dei Residui (PpR) è pari a 5.

Se invece la ricerca del Fitofarmaco B effettuata su 20  campioni, evidenzia 5 campioni positivi, la Percentuale di presenza di Residui (PpR) risulta più elevata del precedente esempio ed uguale a 25.

Il parametro Percentuale di presenza dei Residui (PpR), risulta utile nell’analisi dei dati per evidenziare quelle sostanze rilevate nei campioni, molto spesso però, poco ricercate. Tali sostanze dovrebbero entrare nella lista delle sostanze attive da analizzare.

Se consideriamo la Tabella 4 vediamo che per la matrice “mela” alla sostanza attiva “Tebufenpirad” è collegato il valore di PpR pari a 100; questo esempio può essere considerato un caso limite in cui è stata effettuata una sola ricerca della sostanza (in effetti il Tebufenpirad è stato autorizzato da pochissimo) e nell’unico campione analizzato sono stati riscontrati  residui.

Altri esempi meno eclatanti sono presenti nella Tabella 5 per le sostanze attive “Pyrimethanil” e “Dietofencarb” nelle fragole o nella Tabella 7, per la sostanza attiva “Tebuconazolo” nelle pesche: la Percentuale di presenza dei Residui (PpR) tende a evidenziare quelle sostanze attive poco ricercate  (per la maggior parte di recente autorizzazione), ma che meritano una attenzione particolare nel controllo dei residui di fitofarmaci.

Per ragioni di spazio non è stato possibile pubblicare per tutti i tipi di matrici analizzate, le Tabelle con PpR e pp.aa. riscontrati. Per chi fosse interessato sono disponibili su richiesta all’autore.

Una ulteriore informazione rilevabile dai dati del S.I.S. relativi alle analisi eseguite nel 1997, riguarda quali sostanze attive sono state riscontrate con residui superiori al valore del Limite Massimo dei Residui ed hanno determinato un prodotto non regolamentare.

Nella Tabella 10 sono elencate, differenziate per matrici, queste sostanze attive ed il numero di determinazioni con residui superiori al limite massimo consentito.

Queste informazioni, assieme alle precedenti, possono servire per costruire una lista ragionata delle sostanze attive dei prodotti fitosanitari da ricercare nei prodotti alimentari.

L’attività dei Laboratori pubblici italiani per il controllo dei residui di fitofarmaci negli alimenti, deve servire non solo all’individuazione dei prodotti non regolamentari nei casi di superamento del valore di LMR o di uso improprio di una sostanza, ma anche e soprattutto alla conoscenza della reale contaminazione degli alimenti da residui dei prodotti fitosanitari.

Tale conoscenza è indispensabile per calcolare il rischio associato all’introduzione con la dieta alimentare, delle sostanze attive fitosanitarie nel nostro organismo ed eventualmente determinare l’effetto di più sostanze presenti contemporaneamente come stabilito dal D. Lgsl. 194/95 ed eseguito dalla Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale (CCTN 1997).

La conoscenza dei fitofarmaci più riscontrati nelle matrici alimentari, può inoltre essere di aiuto per chi intende programmare un’indagine sulla presenza di metaboliti nei liquidi biologici (sangue, urine).

A tal riguardo è stata elaborata la Tabella 11 che riporta le 40 sostanze attive fitosanitarie più riscontrate nella frutta, negli ortaggi e nei cereali; al primo posto la sostanza più rilevata, con il numero di determinazioni positive nella frutta, negli ortaggi e nei cereali.

Conclusioni

I dati relativi al controllo ufficiale effettuato dai Laboratori pubblici italiani nel corso del 1997 per la ricerca dei residui di fitofarmaci, forniscono utili indicazioni per programmare l’attività di controllo.

Il numero dei prelievi eseguiti è percentualmente congruente con la dieta di riferimento nazionale; piccoli aggiustamenti possono migliorare la rappresentatività dei controlli.

Le informazioni sulle nuove sostanze autorizzate, sulla Percentuale di presenza dei Residui (PpR) dei singoli fitofarmaci riscontrati nelle diverse matrici, sulle sostanze attive che hanno determinato prodotti non regolamentari, possono fornire criteri razionali per programmare un controllo più efficace.

Infine le indicazioni sulle sostanze attive più riscontrate su frutta, ortaggi, cereali possono indirizzare la ricerca di metaboliti nei liquidi biologici nell’ambito dei programmi di screening della popolazione.

Si ringrazia il Ministero della Sanità : Dipartimento della Programmazione, dr. A. Consolino - DANSPV Ufficio V°, la dr.ssa F. Roberti - DANSPV Ufficio XIV.

Bibliografia.

1) EU Report 1996 - Monitoring for Pesticide Residues in the European Union and Norway. Report 1996. The European Commission. DG XXIV. http:// europa.eu.int/comm/dg24 .

2) Lorenzin M. - Un nuovo parametro per una valutazione della qualità degli alimenti: Indice di qualità per i Residui (IqR). Riv. Sc. Alim. 1998, 27:175-180.

3) Lorenzin M.- Applicazione dell’Indice di qualità per i Residui (IqR) per l’analisi dei dati relativi al controllo dei residui di fitofarmaci in prodotti di origine vegetale effettuato in Italia nel 1997. Riv. Sci. Alim. (1999, 28:285-295).

4) INN 1991 - Come mangiano oggi gli italiani. La lettera della nutrizione. Anno III, N. 6/1991.

5) Lorenzin M., Coppi C. - Situazione delle strutture proposte ai controlli dei residui di fitofarmaci. IaGiornata di Studio. Attività dell’amministrazione pubblica in materia di controllo dei residui di antiparassitari negli alimenti. Roma - Istituto Superiore di Sanità  23 ottobre 1997. (Dati non pubblicati)

6) Balestrieri M., Romeo L., Mantero S., Ryolo M. - Il Sistema Informativo Sanitario: aggiornamenti e potenzialità. II°Convegno. Attività dell’amministrazione pubblica in materia di controllo dei residui di antiparassitari negli alimenti. Roma - Istituto Superiore di Sanità  17-18 Novembre 1998. (Dati non pubblicati)

7) CCTN 1997 - Parere della Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale (CCTN) sul rischio tossicologico determinato da miscele di pesticidi presenti come residui negli alimenti (riunione dell’ 8 maggio 1997). Istituto Superiore di Sanità - Serie Relazioni 98/4.

 
Tabelle allegate