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Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente

 

L'esperienza del silenzio


"... In montagna riacquista valore il ritmo, spesso perduto e inavvertito, del giorno e della notte, del sole e della luna e del volgere della volta stellata. Per un po’ esso ci libera dalla tirannia dei motori e delle accelerazioni, dell’elettronica e degli appuntamenti, delle molte altre incombenze, in una parola dallo stress della nostra esistenza.
Ammaestrati dalla montagna riusciamo a comprendere quel vecchio indiano che, passata un’ora, volle scendere dall’auto sulla quale per la prima volta si era messo in viaggio. Stai male?, gli chiesero. No - rispose - devo solo aspettare che arrivi fin qui anche il mio cuore.
Sui monti, il cuore può farcela a starci dietro. Lassù dove il folto bosco si chiude al panorama o dove ci si riposa presso un laghetto alpino oppure ci si ferma a guardare il vagare delle nebbie o il dipanarsi delle nuvole. Un frammento di quel contegno sovrano dei monti può passare a noi. Lassù i figli della fretta apprendono la rara arte di saper soffermarsi." (Reinhold Stecher).
Per considerare un ambiente "tranquillo" riteniamo prerogativa necessaria la condizione di "silenzio". Ma siamo certi di sapere cosa significhi silenzio in termini di livelli sonori?
Nel corso delle nostre campagne di monitoraggio abbiamo, in alcune occasioni, condotto delle misure di livelli sonori in ambienti montani isolati da attività umane. Al riguardo viene qui riportata un’esperienza condotta durante una campagna di rilevamento nel parco di Paneveggio, parco naturale inserito nell’ambiente scenico offerto dalle Pale di San Martino. Come Vi sarà possibile constatare, in ambienti naturali protetti valori di rumorosità di 0 dB(A) non esistono.
Nel caso in questione avevamo predisposto un monitoraggio in continuo dei livelli sonori presso la baita "Brenzi" (1402 s.l.m.), sita in Val Cadino. La baita è inserita in un ambiente boschivo raggiungibile a piedi ed è protetta dalla rumorosità della strada di fondovalle, peraltro poco trafficata. L’ambiente circostante è ricco di svariate specie animali quali il capriolo, il camoscio, il cervo, la marmotta, la lepre, lo scoiattolo, la volpe, la martora e l’ermellino, oltre a molteplici varietà di uccelli tra cui il gallo cedrone, il gallo forcello, il francolino, l’aquila reale, il gufo, l’allocco e la pernice bianca ed insetti quali grilli, cicale, ecc.
I livelli sonori rilevati risultano quindi controllati, oltre che dalla vita animale, di cui la zona risulta esserne ricca, dall’azione del vento che soffia fra le fronde degli alberi.

Nel grafico, di seguito riportato, è indicato l’andamento dei valori di rumorosità rilevati nella giornata del 22 luglio 1996, come si osservare il livello equivalente diurno è risultato pari a 42 dB(A) e quello notturno pari a 40,1 dB(A).

 


Si noti come i livelli di rumorosità rilevati non scendano mai, nemmeno la notte, al di sotto dei 36-37 dB(A) e come, per contro, la differenza fra livelli diurni e quelli notturni sia contenuta in 2 dB(A) circa.

I dati raccolti forniscono una dimostrazione circa il fatto che suono e rumore non si differenziano per il solo livello sonoro